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Sanguineti, Edoardo.

Poeta, scrittore e critico italiano. Laureatosi a Torino, dal 1970 è professore ordinario di Letteratura italiana all'università di Genova; dal 1979 al 1983 fu deputato al Parlamento nelle liste del Partito Comunista Italiano. Precursore e quindi esponente di primo piano della Neoavanguardia, fu fra i cinque poeti inseriti da A. Giuliani nell'antologia I novissimi (1961) e fra i fondatori del movimento Gruppo 63. La sua poesia opera soprattutto nell'ambito di una radicale trasformazione delle strutture linguistiche: la dissoluzione del linguaggio, ottenuta attraverso la commistione delle forme più disparate, è finalizzata a esprimere la crisi dell'ideologia politica e letteraria borghese. S. esordì nel 1956 con la pubblicazione del volume di liriche Laborintus, di uno sperimentalismo ardito, dove il poeta “ipercolto” si muove nel labirinto dei reperti della tradizione retorica e letteraria. A questa fecero seguito numerose altre raccolte, fra le quali si ricordano: Erotopaegnia (1960); Purgatorio dell'Inferno (1963); Triperuno (1964); T.A.T. (1968); Wirrwarr (1974). Nella sua produzione poetica successiva, a partire dai versi di Postkarten (1978) e più ancora nelle raccolte Stracciafoglio (1980), Scartabello (1981) e Segnalibro (1982), l'autore ha invece privilegiato, contestualmente al recupero della comunicazione verbale, il registro ironico e parodico per esprimere in forma quasi diaristica i fatti della vita quotidiana; nel 1985, con Scribilli, si è cimentato con la composizione epigrammatica. Se i volumi intitolati rispettivamente Alfabeto apocalittico (1984) e Bisbidis (1987) testimoniano l'uso di un linguaggio che si contrappone a quello della politica e di certa letteratura, in Senzatitolo (1992) S. ha radunato i suoi componimenti a carattere civile e d'occasione dell'ultimo decennio; nel 1997 apparve Corollario. Come romanziere (Capriccio italiano, 1963; Il giuoco dell'oca, 1967; Il giuoco del Satyricon, 1968) e come drammaturgo (Teatro, 1969; Storie naturali, 1971) S. orientò la propria ricerca verso la dissoluzione delle forme tradizionali, ottenuta attraverso un accurato sistema di smontaggio dei moduli narrativi; al teatro si dedicò anche con la traduzione di classici (Le Baccanti e Le Troiane di Euripide; Fedra di Seneca), con la riduzione dell'Orlando furioso di L. Ariosto, per la regia teatrale di L. Ronconi, e con la composizione dei libretti di opere del musicista L. Berio (Passaggio; Laborintus II; Esposizione; Aronne). Considerevole, ancora, la sua attività di critico: studioso acuto e originale della letteratura italiana, S. pubblicò saggi di critica militante (Ideologia e linguaggio, 1965; La missione del critico, 1987; Il chierico organico, 2000), importanti studi su Dante (Interpretazione di Malebolge, 1961; Il realismo di Dante, 1966), su A. Moravia (Alberto Moravia, 1962), nonché sulla letteratura fra Ottocento e Novecento (Tra liberty e crepuscolarismo, 1961; Guido Gozzano. Indagini e letture, 1966). Particolarmente interessante in quest'ambito appare il suo tentativo di rintracciare precedenti e origini della Neoavanguardia e di rivendicare il significato politico dell'eversione letteraria, come appare evidente nella polemica antologia Poesia del Novecento (1969), che privilegia la prospettiva di contestazione dei canoni letterari, prospettiva che informa del resto anche la successiva raccolta antologica Revolverate e nuove Revolverate (1975). Estrosa infine la sua produzione giornalistica, riunita in diversi volumi fra cui Giornalino 1973-1975 (1976), Giornalino secondo 1976-1977 (1979) e Gazzettini (1993). Autore di grande apertura intellettuale, S. è stato definito il “poeta della gioventù”, l'eterno ribelle pronto a raccogliere e a rilanciare la sfida per l'ottenimento di un mondo migliore (Genova 1930-2010).